giovedì 16 ottobre 2014

Franco Cardini al Balbo: la storia con i "se" e con i "ma"

di Diletta Demartini e Giorgia Ciccaglioni
Non è stata la classica conferenza su un preciso tema approfondito nelle sue più svariate sfaccettature. Non è nemmeno stata una tradizionale lezione si storia. Si è svolta piuttosto come una vasta panoramica tra i secoli, tra le culture, tra i filosofi, tra le etimologie, tra i modi di pensare e le differenti opinioni.
L’intervento dello storico di fama internazionale Franco Cardini, svoltosi nell’Aula Magna dell’Istituto Balbo il giorno 25 settembre, è stato infatti sui generis: nel giro di poco tempo i ragazzi hanno avuto l’opportunità di catapultarsi in numerose epoche storiche e di immedesimarsi nei loro protagonisti.
L’argomento centrale era quello della guerra, della quale cui è stata fatta un’analisi specifica ed originale: un combattimento, secondo le parole dello storico, nasce quando tutti pretendono di avere ragione e non si arriva ad un accordo comune. Durante tale conflitto viene paradossalmente annullato il senso di omicidio: se un uomo uccide un proprio simile viene giustamente processato e condannato, ma se uccide migliaia di individui non riceve pene (secondo antiche tradizioni, solo chi è al potere e ha scelto la via della guerra risponderà delle proprie responsabilità davanti a una figura divina, i soldati hanno semplicemente svolto il proprio dovere). Non esistono neppure guerre giuste o sbagliate, perché non esiste un arbitro imparziale che le possa giudicare.
Grazie a numerosi riferimenti a Sant’Agostino e molti altri personaggi della storia, Cardini ha espresso considerazioni riguardo la guerra e le sue sfumature, ma ha pure ipotizzato come sarebbe il mondo oggi, se quello di ieri fosse stato diverso, se per esempio non avesse fermato l’invasione dei musulmani in Europa o se l’esito di alcune battaglie fosse stato diverso.
Concludendo, ha affermato che la storia è un insieme di fatti, i cui protagonisti sono tutti gli uomini, e, se finora si è svolta in questo modo, è perché così doveva andare, accennando un nuovo tema: il determinismo storico.
La visione panoramica dei secoli e l’introduzione di alcune culture differenti dalla nostra (Islam) hanno permesso un’apertura straordinaria e un tuffo nel passato senza eguali.

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