Non è stata la classica
conferenza su un preciso tema approfondito nelle sue più svariate
sfaccettature. Non è nemmeno stata una tradizionale lezione si
storia. Si è svolta piuttosto come una vasta panoramica tra i
secoli, tra le culture, tra i filosofi, tra le etimologie, tra i modi
di pensare e le differenti opinioni.
L’intervento dello
storico di fama internazionale Franco Cardini, svoltosi nell’Aula
Magna dell’Istituto Balbo il giorno 25 settembre, è stato infatti
sui generis: nel giro
di poco tempo i ragazzi hanno avuto l’opportunità di catapultarsi
in numerose epoche storiche e di immedesimarsi nei loro protagonisti.
L’argomento centrale era
quello della guerra, della quale cui è stata fatta un’analisi specifica ed
originale: un combattimento, secondo le parole dello storico, nasce
quando tutti pretendono di avere ragione e non si arriva ad un
accordo comune. Durante tale conflitto viene paradossalmente
annullato il senso di omicidio: se un uomo uccide un proprio simile
viene giustamente processato e condannato, ma se uccide migliaia di
individui non riceve pene (secondo antiche tradizioni, solo chi è al
potere e ha scelto la via della guerra risponderà delle proprie
responsabilità davanti a una figura divina, i soldati hanno
semplicemente svolto il proprio dovere). Non esistono neppure guerre
giuste o sbagliate, perché non esiste un arbitro imparziale che le
possa giudicare.
Grazie a numerosi
riferimenti a Sant’Agostino e molti altri personaggi della storia,
Cardini ha espresso considerazioni riguardo la guerra e le sue
sfumature, ma ha pure ipotizzato come sarebbe il mondo oggi, se
quello di ieri fosse stato diverso, se per esempio non avesse fermato
l’invasione dei musulmani in Europa o se l’esito di alcune
battaglie fosse stato diverso.
Concludendo,
ha affermato che la storia è un insieme di fatti, i cui protagonisti
sono tutti gli uomini, e, se finora si è svolta in questo modo, è
perché così doveva andare, accennando un nuovo tema: il
determinismo storico.
La visione panoramica dei
secoli e l’introduzione di alcune culture differenti dalla nostra
(Islam) hanno permesso un’apertura straordinaria e un tuffo nel
passato senza eguali.
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