by
Matteo Sansone
Venerdì
17 ottobre le classi 5b e 5c del “Palli” hanno visitato
l’organizzazione europea per la ricerca nucleare, meglio nota come
CERN. Si tratta del più grande laboratorio al mondo di fisica delle
particelle, al confine tra Svizzera e Francia alla periferia ovest di
Ginevra.
Nato
il 29 settembre del 1954, all’inizio era composto solo da 12 stati
membri; oggi ne fanno parte 21 stati (anche extraeuropei) più alcuni
osservatori.
Lo
scopo di questo gigantesco laboratorio multietnico consiste nel
fornire ai ricercatori acceleratori in grado di far collidere le
particelle e studiarne il comportamento.
Dopo
il pranzo davanti allo stupendo lago Lemano, le classi si sono
dirette all’Universe of Particles, conosciuto come Globo, grande
edifico a sfera al cui interno c’è un'atmosfera coinvolgente e
dove si può venire a conoscenza, in maniera innovativa e
tecnologica, delle caratteristiche principali del CERN.
A
seguire, una conferenza tenuta da un fisico del Centro ha introdotto
la struttura, sia da un punto di vista politico-economico che
tecnico-scientifico.
Le
classi, divise in tre gruppi per consentire una visita più agevole,
sono state indirizzate – con l'accompagnamento di altrettante guide
- in luoghi differenti: la Grid e il progetto ASACUSA.
La
Grid è il centro di archiviazione delle foto delle collisioni e dei
dati scientifici dei vari esperimenti. Questa zona, oltre a gestire
l’archiviazione dei dati, serve per gestire la gigantesca rete web
necessaria per la condivisione. Essendoci più centri di comando
della rete web, posti in varie città europee, collegati con il CERN
che permettono lo scambio di dati, la potenza di calcolo e di
archiviazione dati aumenta notevolmente, creando anche una sorta di
sicurezza nel salvataggio dei file, nel caso ci fossero problemi
tecnici in una delle città.
La
parte più interessante, più concreta e meno virtuale rispetto alla
Grid è il progetto ATLAS. Questo consiste nel trasformare protoni in
anti protoni tramite campi magnetici ed elettrici; l’accumulo degli
antiprotoni costituisce la creazione dell’antimateria. Ancora oggi
un grammo di antimateria può essere tenuto per soli 17 minuti,
avendo essa un potenziale energetico enorme: se si riuscisse a
trattenerla per una quantità di tempo cospicua, alcune potenze
mondiali sarebbero disposte a pagarla 30 triliardi di euro!
Gli
antiprotoni, oltre che in campo energetico, possono essere utilizzati
in medicina per la distruzione dei tumori. Questa procedura, ancora
sperimentale, è molto costosa, perché il macchinario in grado di
sviluppare gli antiprotoni ha un “ cuore” composto da una lega di
oro, platino e argento, ed arriva a costare trecentomila euro.
Perciò, l’utilizzo di questa tecnologia si presenta ancora
insostenibile nei costi per gli ospedali.
Al
termine della visita, ATLAS le classi tornano a casa soddisfatte. E
chissà che nel pullman, tra una sosta all'autogrill e il ripasso per
la verifica, qualcuno non stia già pensando di tornare al Cern dopo
il diploma, e con altre ambizioni.

Nessun commento:
Posta un commento