domenica 26 ottobre 2014

Visto che fisici?



by Matteo Sansone

Venerdì 17 ottobre le classi 5b e 5c del “Palli” hanno visitato l’organizzazione europea per la ricerca nucleare, meglio nota come CERN. Si tratta del più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, al confine tra Svizzera e Francia alla periferia ovest di Ginevra.
Nato il 29 settembre del 1954, all’inizio era composto solo da 12 stati membri; oggi ne fanno parte 21 stati (anche extraeuropei) più alcuni osservatori.
Lo scopo di questo gigantesco laboratorio multietnico consiste nel fornire ai ricercatori acceleratori in grado di far collidere le particelle e studiarne il comportamento.
Dopo il pranzo davanti allo stupendo lago Lemano, le classi si sono dirette all’Universe of Particles, conosciuto come Globo, grande edifico a sfera al cui interno c’è un'atmosfera coinvolgente e dove si può venire a conoscenza, in maniera innovativa e tecnologica, delle caratteristiche principali del CERN.
A seguire, una conferenza tenuta da un fisico del Centro ha introdotto la struttura, sia da un punto di vista politico-economico che tecnico-scientifico.
Le classi, divise in tre gruppi per consentire una visita più agevole, sono state indirizzate – con l'accompagnamento di altrettante guide - in luoghi differenti: la Grid e il progetto ASACUSA.
La Grid è il centro di archiviazione delle foto delle collisioni e dei dati scientifici dei vari esperimenti. Questa zona, oltre a gestire l’archiviazione dei dati, serve per gestire la gigantesca rete web necessaria per la condivisione. Essendoci più centri di comando della rete web, posti in varie città europee, collegati con il CERN che permettono lo scambio di dati, la potenza di calcolo e di archiviazione dati aumenta notevolmente, creando anche una sorta di sicurezza nel salvataggio dei file, nel caso ci fossero problemi tecnici in una delle città.
La parte più interessante, più concreta e meno virtuale rispetto alla Grid è il progetto ATLAS. Questo consiste nel trasformare protoni in anti protoni tramite campi magnetici ed elettrici; l’accumulo degli antiprotoni costituisce la creazione dell’antimateria. Ancora oggi un grammo di antimateria può essere tenuto per soli 17 minuti, avendo essa un potenziale energetico enorme: se si riuscisse a trattenerla per una quantità di tempo cospicua, alcune potenze mondiali sarebbero disposte a pagarla 30 triliardi di euro!
Gli antiprotoni, oltre che in campo energetico, possono essere utilizzati in medicina per la distruzione dei tumori. Questa procedura, ancora sperimentale, è molto costosa, perché il macchinario in grado di sviluppare gli antiprotoni ha un “ cuore” composto da una lega di oro, platino e argento, ed arriva a costare trecentomila euro. Perciò, l’utilizzo di questa tecnologia si presenta ancora insostenibile nei costi per gli ospedali.
Al termine della visita, ATLAS le classi tornano a casa soddisfatte. E chissà che nel pullman, tra una sosta all'autogrill e il ripasso per la verifica, qualcuno non stia già pensando di tornare al Cern dopo il diploma, e con altre ambizioni.

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