By Silvia Zanellati
Spesso la malattia ha il potere di distruggere un corpo, sia a livello fisico, sia a livello mentale. Importante è mantenere alto lo spirito, la speranza, la fame di vita, proprio perché non sempre tutto è perduto. È ciò che insegna Albert Espinosa: spagnolo, laureato in ingegneria chimica, scrittore, regista, autore di teatro e televisione.
Un estraneo alla storia penserà che sia una persona comune, certamente dalle giornate molto impegnative, ma comune. In realtà egli racconta dieci anni della sua giovinezza segnati dal tumore, ma non lo fa con tristezza e rammarico per non avere passato un’adolescenza “standard”, piuttosto con gioia. Espinosa, durante il suo travagliato percorso, ha scoperto un altro lato dell’esistenza, come se avesse guardato il mondo per la prima volta da un’altra angolazione. Questo mondo lo definisce “giallo” come il colore del sole, e lo descrive come un posto caldo, dove l’affetto è quotidiano e la vita è il bene più prezioso.
Da questo libro è stata tratta una commovente fiction su Rai1, in cui sei ragazzi si troveranno a contatto con malattie differenti, ma ciò che li accomuna è la determinazione a non mollare mai per ricercare la famosa luce in fondo a tunnel.

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