By Diletta Demartini - Non so voi, ma io ho
sempre pensato a dicembre freddo come la neve e caldo come il Natale.
Mi piace la nuvola di magia che viene a crearsi: lucine, “Babbi
Natali”, decorazioni, addobbi, alberi, presepi ovunque.
Parte di questa suggestiva
atmosfera ci sfugge dietro le mura di scuola e spesso non riusciamo a
goderne appieno. E’ per questo che, almeno per quanto riguarda la
mia classe, ci piace portare un po’ di festa e un po’ di clima
natalizio anche tra i banchi, con qualche ghirlanda o pallina
colorata.
In realtà il periodo che
precede le tanto desiderate vacanze è sempre stracolmo di verifiche
e compiti in classe, che ci legano seduti a un tavolo tutti i
pomeriggi e il tempo per prepararsi a un meritato riposo si frammenta
ancor di più. Pensiamo, però, che dopo questo grande sforzo, il
riposo sarà ancor più meritato!
Certo, il tempo spesso ci
manca, ma si riesce sempre a trovare qualche spazietto per le
compere, alla ricerca del regalo perfetto per mamma, papà e amici.
Al telegiornale non fanno altro che parlare di crisi e stimare un
calo nelle vendite: un Natale scarso, insomma. Io sono scettica nel
vedere questo come un Natale povero, quasi insignificante. Al
contrario ritengo che proprio in questa situazione si possa
apprezzare ancor di più anche un piccolo pensiero, sapendo che
dietro a quella forse piccola ma sudata spesa, c’è il grande
sacrificio di qualcuno che ce l’ha messa tutta per dimostrarci che
ci tiene a noi.
Penso che il prossimo 25
dicembre sarà speciale, come in fondo lo è ogni anno. Insolito, più
“scarso”, più travagliato, ma pur sempre speciale, anche se a
Babbo Natale abbiamo smesso di crederci da un bel pezzo. Vi
ricordate? Era fantastico pensare che quel vecchietto robustello di
rosso vestito e con una lunga barba bianca sarebbe sceso dal camino a
portarci tanti regali, tanti giochi, ma soprattutto tanta felicità.
Bastava non fare i capricci durante l’anno, scrivere la “letterina”
e ogni nostro desiderio era un ordine.
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