venerdì 25 gennaio 2013

Parigi: città dell'amore... e non solo!

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By Giada S.  Deregibus - Se pensavate che Parigi fosse la città dell’amore, vi sbagliavate di grosso!
Andate a Parigi, e vedrete con i vostri occhi… cosa? Di certo non tanti cuoricini che galleggiano sospesi per aria, bensì un vento infernale, gelido e spietato che vi ghiaccia il respiro e vi frusta il viso.

Bene. Da questo momento in poi credo che sarò ricercata dalla Gendarmerie per il reato di anti-turismo. E, invece, voglio dirvi che Parigi (vento a parte) è una città meravigliosa, vitale e affascinante. Insomma, una tappa da considerare certa nella vita di ognuno di noi.
E io ci sono stata nel periodo, forse, più indicato: Capodanno.
Non potete immaginare cosa sia Parigi d’inverno!
Le luci! Luminarie ovunque dominano la scena e illuminano il cielo color petrolio della notte.
Diciamo che un po’ dappertutto all’Île de France (ovvero il centro di Parigi) edifici e monumenti risaltano per la quantità di elettricità utilizzata (e forse anche un po’ sprecata, se vogliamo ragionare in termini ecologici); ma solo agli Champs-Élisées si può assistere all’esagerazione incarnata da qualsiasi genere di addobbo mai inventato dall’uomo. L’intero (interminabile) Viale assomiglia a un gigantesco albero di Natale. Negozi, ristoranti, bancarelle e chi più ne ha più ne metta sono un tripudio di “Joyeux Noël”, Babbi Natale sorridenti e renne che ti guardano con i loro occhi fluorescenti.
Insomma, una meraviglia. Sempre se piace il genere, naturalmente.
Personalmente, amo il Natale, adoro l’atmosfera che si crea intorno alle festività di fine dicembre e amo ancora di più passare le suddette feste in mezzo alle tante, tantissime luminarie pacchiane di vario genere.
E allora, vorrei offrire una piccola e per nulla pretenziosa lista delle cose imperdibili di Parigi, casomai qualcuno passasse di lì per caso e non sapesse proprio cosa fare:
- La Torre, ragazzi! Cosa ve lo dico a fare? Fiondatevi a Champ-de-Mars e osservate l’opera più incredibile che quell’ingegnere lungimirante di Gustave Eiffel ha progettato senza rendersi conto (o forse sì) della grandiosità e della fama che lo avrebbe perseguitato. Vi sentirete piccoli come formiche, ve lo garantisco!
- Andate agli Champs-Élisées. Ok, chi c’è già stato mi capisce se dico che è una vera e propria sfacchinata; per arrivare in fondo, ci si impiega all’incirca due ore mezza, anche tre. Ma ne vale davvero la pena! Cosa potrete ammirare? In primis l’Arc de Triomphe che, lasciatevelo dire, non è per niente male, specialmente in versione notturna. La ruota panoramica che non è assolutamente adatta a chi soffre di vertigini, ma che offre una visuale di Parigi mozzafiato. E non dimentichiamoci, poi, della sfilza di bancarelle alimentari e non con valanghe di prodotti tipici.
- Se dicessi Notre-Dame? Non so voi, ma io amo l’architettura in stile gotico. C’è poco da fare, quella fantastica cattedrale parigina non ha dovuto faticare molto per ottenere la mia attenzione. Ma fidatevi se vi dico che non ci sono parole per descrivervela: bisogna assolutamente vederla di persona, ammirarne le vetrate, il rosone, i Gargoyles e le guglie e poi imprimere tutto nella memoria, perché il ricordo non scappi via quando abbassate la guardia.
- Montmartre e la Basilique du Sacre-Coeur: è da lì che si ha la vista migliore di Parigi. Dalla cima della collina di Montmartre, il quartiere degli artisti che mostrano i loro quadri o ritratti dipinti sul momento, ispirati da chissà quale scia di emozioni, si vede l’intera città.
- Ma Parigi non è solo questo: Parigi è la Senna, è il Louvre con la sua Gioconda che scatena tutte le emozioni possibili eccetto la delusione; è il Musée d’Orsay, è il Musée de l’Armée, è Place de la Bastille, è la Galette des Rois (dolce tipico) ed è anche la Baguette.

A Parigi ho lasciato il cuore e tornerò senz’altro a riprendermelo, approfittando del tempo a disposizione per visitare tutte quelle mete che mi è stato impossibile vedere. E, nonostante sia altamente probabile che io mi faccia un po’ prendere dall’entusiasmo di bambina nel vedere le meraviglie che il mondo ci offre, è altrettanto probabile che il merito sia anche nostro: l’uomo ha un potere così grande, può creare, può ideare e può meravigliare. E, però, non sempre se ne rende conto…

Ah, a proposito: sempre ponendo il caso che il vostro passaggio a Parigi sia assolutamente fuori programma, date retta a me: una capatina a Disneyland Paris è senza ombra di dubbio da mettere in conto…

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