By Giada S. Deregibus - Il professor Gioanola, scrittore del libro Montale, l’arte è la forma di vita di chi propriamente non vive, ha tenuto una conferenza nell’Aula Magna del plesso Lanza e in quella dell’Istituto Balbo per presentare il suo libro agli studenti delle classi quarte e quinte, così da raccontare la vita, le opere e gli aneddoti più significativi di un personaggio che ha lasciato un’impronta indelebile nella
letteratura italiana: Eugenio Montale.
La prima presentazione del saggio ha avuto luogo al Castello di Casale, nell’ottobre del 2011 e ha ricevuto critiche favorevoli dagli esperti. Il prof. Gioanola ha subito voluto puntualizzare il modo in cui si è approcciato a tutti gli autori che ha analizzato, come nel caso specifico Montale: la sua non è stata, infatti, una critica accademica, ma un avvicinamento alla loro intimità, alla vita quotidiana che li ha spinti nella direzione giusta per diventare pietre miliari della nostra storia.
Il sottotitolo del libro è una frase di Montale, che da sola potrebbe caratterizzare tutta la sua poesia: “L’arte è la forma di vita di chi propriamente non vive”; il saggio, poi, continua con tutti gli avvenimenti più importanti accaduti nella vita del poeta: primo fra tutti l’incontro con Svevo, che gli ha permesso di far conoscere e apprezzare la sua prima raccolta di poesie Ossi di seppia.
Gli scrittori del Novecento italiano sono, secondo il prof. Gioanola, “dilettanti di letteratura, anche se di altissimo livello, perché non l’avevano studiata, ma rispondevano a un istinto profondo che viene dal disagio della vita”. Disagio provocato dalla vita che loro “propriamente non vivono”, che li spinge però a scrivere! Nel saggio vengono analizzate tutte le persone più rilevanti della vita del poeta e l’influenza che hanno avuto su di lui: il rapporto travagliato con il padre, che lo ha portato a una ribellione trasmessa attraverso la scrittura; e quello con la sorella preferita, Marianna.
Un libro, quello del prof. Gioanola, che ci avvicina alla nostra storia e alla nostra letteratura in un modo così intimo e profondo come nessuno aveva mai fatto.
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