lunedì 10 giugno 2013

Non dimenticatevelo!

By Alessandro Troiano - Oggi vorrei parlarvi di un certo Domenico Quirico, uno dei giornalisti di punta del quotidiano “ La Stampa”. Non so se vi ricordate di lui, ma un paio di mesi fa era venuto nella nostra città per parlarci dell’importanza del suo mestiere.
Alla conferenza, tenutasi nell’aula magna del Sobrero, ha voluto mettere in primo piano come lui lavora a differenza di alcuni suoi colleghi. Quirico, infatti, è uno di quei giornalisti che preferisce andare a sentire le esperienze della gente vera di persona piuttosto che farsele raccontare ed è proprio questo suo modo di fare il giornalista che spesso ha rischiato la sua stessa vita, in quanto essendo entrato in paesi in guerra molte volte è stato rapito da ribelli o estremisti. Ed questo è quello che gli è successo anche due mesi fa in Siria e tuttoggi non abbiamo sue notizie. Lo stesso governo siriano non sa nulla di questa vicenda, diconseguenza la sua famiglia e gli amici hanno deciso di far girare la voce in modo che la diffusione mediatica potesse portare qualche notizia su di lui. Ma questo non è successo. Ormai neanche più la nostra televione e i nostri giornali ne parlano, forse perché non è così interessante come altre notizie. Ed è qui che entriamo in gioco noi. Io, infatti, vorrei che non venisse dimenticato come fanno, invece, i telegiornali che dopo pochi giorni non ne parlano più come se non fosse accaduto niente, ma Quirico è ancora lì prigioniero insieme ad alcuni suoi colleghi. Quindi se gli altri non ne parlano più siamo noi che dobbiamo far sentire la nostra voce per non dimenticare quello che Quirico voleva fare con il suo lavoro. Il giornalista, per Quirico, deve portare alla luce ciò che è vero anche se a volte è pericoloso soprattutto in situazioni di guerra dove le notizie che girano possono essere anche false e sta proprio nell’abilità del giornalista a trovarela verità e farla conoscere a tutti.
 
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con la collaborazione di Luisa Girolami, Irene Rossino, Caterina Mahu, Alessia Frigeri, Federico Barzè.

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