martedì 7 maggio 2013

Le Penne Del Fenicottero

By Federico Barzè - Commento sul discorso di Letta: Rivoluzionario? No, necessario.

‘Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiero in gran tempesta,
non donna di provincia, ma bordello!’

Così il celebre e degno di onore poetico Dante descrive l’Italia del suo tempo nel VI Canto del suo Purgatorio. Luogo di dolore, paese che attraversa senza una vera guida un periodo oscuro della sua storia, un tempo nobile signora dominatrice di una moltitudine di territori, ora signora dei bordelli.
Ragionevolmente qualcheduno, nostro contemporaneo, ha sentito questa descrizione come molto più vicina nel tempo di quanto realmente sia.
L’attualità sempreverde di Dante si nota ancora nel seguito del canto, dove seppur parlando di Firenze, elenca delle problematiche, come l’assegnazione ad inetti di cariche importanti e l’instabilità dei provvedimenti politici, che noi italiani moderni ogni giorno affrontiamo ormai a braccia aperte, aspettando il colpo di grazia che mai arriva.
Come si suol di dire, però, quando il gioco si fa duro, ecco che entrano in scena i veri eroi: italiani che dalla crisi fanno crescere attività economiche imponenti partite da semplici idee buone come raccontava l’edizione de “Le Iene” del 29 aprile 2013, notizia veramente ben accetta e un poco sperata.Purtroppo tanta buona volontà non può che migliorare la vita di un numero veramente infimo di persone se paragonato ai milioni che abitano questo paese, se non ben guidato dall’alto. E con “alto” non intendo evocare la mano benevola e onnipotente di Dio (soluzione che non scarterei a priori, comunque), ma il semplice dovere di una classe politica che da un po’ sonnecchia amabilmente sugli allori dei meriti del passato.
E’ grazie a quell’accozzaglia di politici spendaccioni, é provato ed é ormai giunto all’orecchio sconcertato di tutti, se negli ultimi quasi due anni siamo dovuti prima passare a un governo tecnico per cercare
di bilanciare i conti e ora a questo nuovo governo che altro non è che l’unione di tutti i politici utili, o almeno si spera, impegnati a salvare un paese “leggermente” in rovina finanziaria, economica e sociale, un’unione giovane capitanata da un personaggio che ispira serietà e sicurezza, un politico che gli italiani aspettavano da un po’ di tempo.
Nel suo primo discorso come Presidente del Consiglio dei Ministri, Letta ha esposto tutti i problemi che ormai conosciamo e insieme a questi problemi ha proposto una soluzione unica, a mio parere: rifare da capo la repubblica, andando a rivedere la Costituzione, tagliando (non con gli occhi bendati come qualcuno aveva tentato di fare) ma con una certa coscienza di causa, stabilizzare il mercato del lavoro, spingere avanti il progetto per la fondazione degli Stati Uniti d’Europa, la valorizzazione delle regioni e dei comuni e tutto questo e altro ancora, cosa che mi ha stupito non poco, senza aumentare l’IVA.
Se questo piccolo uomo e tutto il suo seguito riusciranno a fare ciòche si sono prefissati nei prossimi 18 mesi, come da Letta promesso ( pena i suoi “provvedimenti”) proporrei di ribattezzare questo piccolo uomo “Impossibile”.
Per questi suoi propositi, io invoco su di lui tutta la fortuna el’incoraggiamento esistente in questo mondo, poiché se veramente vorrà tener fede alla sua promessa senza che essa diventi una delle tante, gliene serviranno parecchie tonnellate.
Chi vincerà? Spirito di sopravvivenza politica o Burocrazia?

ΦΩ

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